Grazie a Fanpage per la preziosa inchiesta pubblicata oggi sulla morte del Capitano Natale De Grazia.
Secondo la versione ufficiale morì per cause naturali. In realtà già nel 2013 la Commissione parlamentare di inchiesta sul Ciclo dei rifiuti concluse in una relazione, realizzata a seguito di una nuova perizia, che la morte del Capitano De Grazia avvenne come conseguenza di una causa tossica. La punta di diamante del pool di inquirenti di Reggio Calabria, morto 24 anni fa mentre indagava sulla motonave Jolly Rosso, una cosiddetta “nave dei veleni”, sarebbe stato quindi vittima di un omicidio. Ad aggiungere ulteriori elementi al quadro arriva anche questa importante inchiesta di Fanpage. Che ripercorre le tappe dell’inchiesta del pool di Reggio Calabria attraverso le fonti dirette del capitano e i suoi più stretti collaboratori. Testimonianze che non erano mai emerse prima e secondo le quali il capitano sarebbe stato sequestrato, torturato e ucciso. Perché indagando sulle navi dei veleni aveva scoperto un traffico illecito di materiali nucleari.
Un quadro inquietante, che getta un’ombra ancora più cupa su una delle vicende più buie della nostra storia recente e delle ecomafie, confermando i sospetti più neri di associazioni ambientaliste e comitati di cittadini. Credo quindi sia necessario riaprire l’inchiesta sulla morte di Natale De Grazia per rendere giustizia a questo straordinario servitore dello Stato e andare sino in fondo nell’accertamento della verità. Sul caso presenterò una interrogazione in Commissione Ambiente e da relatrice dell’indagine sui rifiuti radioattivi avviata dalla Commissione Ecomafie chiederò un approfondimento sulla vicenda.
PER ACCERTARE VERITA’ E FARE GIUSTIZIA
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