In tanti sembrano pensare che, in tempi di COVID, la difesa dell’ambiente sia un lusso che non possiamo permetterci. Un milione di specie animali e vegetali, su un totale di circa l’8,7, sono minacciate da estinzione, sono sempre più numerosi gli ecosistemi distrutti, degradati o frammentati e oltre un terzo gli habitat terrestri in pericolo. C’è tutto questo dietro alla scelta di dedicare la Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020, al declino della biodiversità. Un processo drammatico per la natura e per il pianeta come lo abbiamo conosciuto sinora, ma anche per la specie umana. Insieme a piante e animali che scompaiano, ai milioni di anni di evoluzione spazzati via, si riducono anche i servizi eco-sistemici: dall’acqua alla regolazione del clima, dalla fornitura di alimenti e materie prime a quella di aria pulita, passando per il controllo dell’erosione del suolo. E dunque sono a rischio anche la sicurezza alimentare e la prosperità delle nostre società. Motivi che dovrebbero bastare per invertire la rotta, tutelare la biodiversità e convincere tutti della necessità di un modello di sviluppo sostenibile. Ai quali se ne aggiunge un altro: la nostra salute.
Se la rottura degli equilibri naturali e la sottrazione di habitat rendono più probabili salti di specie e zoonosi, come ha dimostrato l’emergenza coronavirus, l’arma più efficace che abbiamo per proteggerci da nuove pandemie è proprio difendere l’ambiente! La cura per affrontare le crisi del nostro tempo – dai mutamenti climatici all’emergenza covid appunto – è dunque andare avanti spediti sulla via della conversione ecologica e di un ambizioso Green Deal. Come indica anche l’Europa.
Il mio intervento su il manifesto in in versione integrale.
IL MIO INTERVENTO PER LA GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE SU IL MANIFESTO
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