Senza alleggerire gli iter burocratici e senza dare un quadro normativo certo alle imprese per gli investimenti, non riusciremo ad installare la nuova potenza rinnovabile indispensabile per la transizione energetica. Ma i condivisibili obiettivi di avere tempi certi per pareri e autorizzazioni e di alleggerire gli adempimenti burocratici anche per accedere al superbonus, vanno necessariamente accompagnati da tempi congrui per evadere le pratiche, potenziamento del personale delle pubbliche amministrazioni coinvolte e da un rafforzamento dei controlli ambientali.
È questo lo scopo di alcuni emendamenti a mia prima firma al decreto su governance del Pnrr e semplificazioni. Le proposte emendative, sottoscritte anche dai deputati di FacciamoECO Cecconi, Fioramonti, Fusacchia e Lombardo, chiariscono che le semplificazioni per gli interventi edilizi introdotte dal decreto sulla Segnalazione certificata di inizio attività rimangono valide per la lista delle opere individuate nel 2016, mentre per gli altri interventi si applicano le nuove indicazioni contenute nel decreto all’esame delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Ambiente di Montecitorio, e che le agevolazioni per la riqualificazione energetica vanno anche agli impianti di riscaldamento non fissi. Misura che consentirebbe anche alle famiglie più povere di accedere all’agevolazione. Sostituire i pericolosi e inquinanti sistemi non fissi che utilizzano fonti fossili con impianti a emissioni zero come le pompe di calore, inoltre, sarebbe importante per garantire la sicurezza delle persone.
Per le rinnovabili proponiamo l’installazione di pannelli solari anche nei centri e nuclei storici, purché su edifici non vincolati e a condizione che i pannelli non siano visibili dall’esterno. Più alcune semplificazioni per gli impianti eolici e che le facilitazioni introdotte per la realizzazione di impianti fotovoltaici in zone a destinazione industriale, produttiva o commerciale, valgano anche oltre il limite dei 10 MW. Un’altra mia proposta emendativa rimuove la clausola di invarianza finanziaria dalla legge che ha istituito il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente, così da garantire risorse umane e fondi adeguati ai controlli ambientali. Analogamente con un altro emendamento punto a rafforzare le attività di controllo e prevenzione in capo all’Anac attraverso un ulteriore reclutamento di personale. Sugli appalti noi di FacciamoECO proponiamo una maggiore qualificazione delle stazioni appaltanti favorendo la loro aggregazione e per imprese che partecipano alle gare l’obbligo di garantire parità di genere nelle assunzioni e una quota adeguata per i giovani.
Per dare piena attuazione alla misura che attribuisce ai prefetti il potere sostitutivo nelle demolizioni degli abusi edilizi in caso di inerzia dei comuni, misura fortemente voluta da Legambiente introdotta con la legge 120/2020, un mio emendamento prevede che la norma si applichi anche alle procedure di demolizione degli abusi accertati prima dell’entrata in vigore della citata legge.
Infine per far partire i tanti cantieri del Recovery e completare le opere è necessario allargare il ricorso al dibattito pubblico come indispensabile strumento di partecipazione. Per questo propongo di abbassare le soglie di spesa per le quali è obbligatorio svolgere il dibattito pubblico e di ampliare i tempi della discussione.
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