Questo è il decreto paura, non il decreto sicurezza. Tra le tante nefandezze che prevede mette sotto scacco il sistema degli Sprar: i piccoli centri di accoglienza diffusi sul territorio, dove si fa davvero integrazione aiutando lo sviluppo locale, arricchendo il tessuto socio-culturale dei nostri territori e contribuendo a invertire la tendenza allo spopolamento dei nostri borghi. Una preoccupazione non solo nostra, ma condivisa dall’ISPI secondo cui il provvedimento provocherà un aumento di 110-120 mila persone irregolari nei prossimi due anni, quelli che voi chiamate clandestini. Altro che decreto sicurezza.
Per non smontare questo sistema di accoglienza piccola e diffusa che in Italia ha dimostrato di essere il più efficiente sarebbe stato importante accogliere il mio Ordine del giorno, che chiedeva al governo un impegno per uno stanziamento di fondi adeguato a mantenere l’attuale livello del sistema Sprar.
Se davvero, come affermato ieri in questa Aula dalla Lega non è intenzione del governo smontare il sistema Sprar, avreste dovuto accogliere e votare a favore di questo Odg. Invece siete andati dritti come un treno con la vostra idea di sicurezza. Un provvedimento che non si occupa solo di migranti, ma disegna la società di domani: una società autarchica, chiusa e rabbiosa. Attraverso l’attacco ai migranti diventeremo un Paese impaurito e pauroso.
Il mio intervento in Aula alla Camera durante l’esame degli Ordini del giorno al decreto Sicurezza.
Aggiungi commento