Finalmente tagliamo il traguardo storico dell’ambiente in Costituzione. Oggi, con la quarta lettura alla Camera, il Parlamento ha completato l’iter necessario al varo della riforma costituzionale che introduce tra i principi fondamentali della nostra Carta la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli animali.
Con un nuovo comma all’articolo 9 viene sancito che la Repubblica italiana ‘tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni’ e che ‘La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali’. Inoltre con una piccola aggiunta all’articolo 41 si stabilisce che l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto alla salute e all’ambiente.
Una riforma importante, a cui è abbinata anche una mia proposta di legge costituzionale, richiesta dai tanti cittadini che sollecitano alla politica interventi per salvare il clima e da ampia parte del mondo associativo e ambientalista. Un modo per indicare la direzione dello sviluppo sostenibile e riaffermare che mai più nessuno deve permettersi di chiedere agli italiani di scegliere tra lavoro da una parte e salute e ambiente dall’altra. E per ribadire che ecologia ed economia possono camminare insieme. Un risultato a cui ha contribuito in modo determinante la cultura dell’Agenda 2030 Onu promossa con impegno dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.
UN RISULTATO STORICO AL QUALE HA CONTRIBUITO L'IMPEGNO DALL’ASVIS
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