A 30 anni dalla legge 257/92 che in Italia ha messo al bando l’amianto continua, purtroppo, la strage silenziosa causata dalla sua esposizione.
Uno studio dell’Iss nel periodo 2010-2016 stima circa 4.400 morti all’anno dovute all’amianto. Il mensile di Legambiente ‘La Nuova Ecologia’ denuncia che l’80% degli oltre 31 mila casi di mesotelioma pleurico registrati dal 1993 al 2018 è dovuto all’esposizione all’amianto, ma che solo il 25% della fibra killer è stato rimosso. Di fronte a questi numeri non è più rinviabile una piano incisivo di messa in sicurezza del Paese dall’amianto, che preveda di accelerare sulle bonifiche delle migliaia di siti ed edifici contenenti questa fibra, un fondo rotativo per la bonifica dei siti orfani e anche l’extra-incentivo per chi bonifica le coperture in amianto e le sostituisce con pannelli fotovoltaici con una formulazione che lo renda conveniente e che gli consenta l’efficacia originaria.
Sarebbe un modo anche per garantire maggiore sicurezza ai lavoratori. Una necessità attuale ed urgente come ci ricordano i numeri drammatici diffusi dall’Inail su morti e infortuni sul lavoro.
Aggiungi commento