Se negli Anni 90 del secolo scorso potevamo guardare al gas e al metano per le auto come all’energia di transizione, oggi non abbiamo più tempo ma dobbiamo accelerare sulla generazione rinnovabile. Purtroppo invece in Italia scontiamo un ritardo culturale rispetto alle questioni ambientali e abbiamo una classe dirigente e imprenditoriale che non sempre ha visione. Questo si traduce in un accanimento terapeutico sul mondo che è stato, quindi bisogna continuare a sostenere il motore a scoppio anziché la trazione elettrica e ci viene raccontata la favola che l’Italia è il Texas del Mediterraneo e che dobbiamo continuare a trivellare.
Al contrario serve invertire la rotta e investire con decisione sulla decarbonizzazione dell’economia. Un grande cambiamento che rispecchia il grande cambiamento che l’ecologia porta anche nella società: con i cittadini che facendo bene la differenziata diventano non solo utenti ma anche fornitori di materiali e che con le comunità energetiche non solo producono e auto consumano ma vendono energia. Un vera rivoluzione che credo spaventi molto lobby e vecchie multinazionali dell’energia. Sarà per questo che non si riesce a parlare del graduale e necessario taglio ai sussidi fossili senza subire attacchi violenti?
Il mio intervento a ‘Il meglio deve ancora venire’, le dirette di Europa Verde condotte da Gianfranco Mascia.
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