L’Organizzazione meteorologica mondiale, agenzia delle Nazioni Unite, informa che nonostante la pandemia le emissioni di gas serra non sono diminuite e che anzi la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ha raggiunto le 413,2 parti per milione nel 2020 e addirittura quota 419 nel maggio di quest’anno. Come se non bastasse crescite vertiginose le hanno fatte registrare anche il metano e il protossido di azoto. Insomma accelera il tasso di incremento annuo delle emissioni serra. Così centrare gli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi resta un miraggio. Serve un cambio di rotta radicale che preveda lo stop a nuovi investimenti fossili, rispetti l’uscita dal carbone al 2025 e programmi anche l’uscita dall’era dei fossili, gas compreso. Parallelamente bisogna puntare con maggior decisione su rinnovabili, sistemi di accumulo, generazione pulita diffusa, reti intelligenti, comunità energetiche, efficienza e innovazione. E il governo italiano, che si definisce ambientalista, preveda il taglio graduale dei sussidi fossili in Legge di Bilancio e si impegni in Europa affinché le false soluzioni di gas e nucleare restino fuori dalla tassonomia verde.
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