Oggi la Commissione europea ha adottato ‘Fit for 55’: un pacchetto di proposte per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto al 1990. Si parla tra l’altro di un target di produzione di energia da fonti rinnovabili del 40% entro il 2030, di sistema Ets per il trasporto marittimo ed aviazione e di un sistema parallelo per edifici e trasporto su gomma, di stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035 e di una forma di carbon border tax. Proposte che vanno nella giusta direzione e con le quali l’Europa aspira alla leadership nella lotta alla crisi climatica. Ma che purtroppo non sono abbastanza perché tarate su un target climatico al 2030 che non è adeguato alla crisi climatica in atto e che non ci consentirà di centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Serve decisamente più ambizione per raggiungere la decarbonizzazione al 2050 ed è fondamentale accelerare la velocità della transizione nei prossimi anni. Per questo la riduzione delle emissioni del 55% al 2030 va rivista al rialzo, con l’ambizione di portarla almeno al 65% e bisogna incrementare anche i target per le rinnovabili e l’efficienza, rispettivamente al 50 e al 45%, come suggeriscono le associazioni ambientaliste tra cui Legambiente. E ovviamente basta incentivi o sussidi alle fonti fossili.
Roma, 14 luglio 2021
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