Taglio sussidi fossili e emissioni, più rinnovabili e economia green e circolare nei programmi al voto
Tantissimi giovani sono tornati in piazza per il Global climate strike, per ribadire che la crisi climatica ha bisogno di risposte immediate. Hanno ragione; non c’è più tempo da perdere. Oltre ad essere necessario, rispondere alla sfida del clima ci permetterà anche di trovare una soluzione al caro bollette, dare sostanza a una nuova economia sostenibile, giusta e inclusiva, creare nuovi posti di lavoro. Dobbiamo agire ora con scelte radicali. Stop quindi ai sussidi alle fonti fossili, accelerazione su rinnovabili, efficienza e risparmio energetici, sostenere strumenti innovativi e partecipativi come le comunità energetiche.
È questa la strada della transizione energetica così da ridurre le emissioni in tutti i settori, renderci indipendenti dal gas estero e rispondere con efficacia alla crisi economica innescata dalla guerra russa all’Ucraina. Bisogna aggiornare il Piano energia e clima, mettere a punto il Piano di adattamento e approvare una legge per il clima e contro il consumo di suolo. Serve poi una grande azione di prevenzione e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico. Per la nostra economia occorre un Piano industriale per la conversione ecologica che coinvolga tutti i principali settori produttivi. Sono anche questi i temi su cui valutare i programmi delle forze politiche.
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