È una buona notizia per il Paese che il governo incontri i sindacati e le imprese per ascoltarli sul Recovery Plan, documento che sarà oggetto anche dell’esame del Paramento. Così diventa concreta la possibilità di migliorare insieme, governo forze politiche e parti sociali, quel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che può portare all’Italia circa 222 miliardi per trasformare il Paese e rilanciare l’economia nel segno della sostenibilità, dell’inclusione, della resilienza.
Alla proposta di Pnrr messa a punto dall’esecutivo servono infatti più visione e coerenza interna rispetto a obiettivi, investimenti e settori strategici per il futuro, quali le rinnovabili l’efficienza l’innovazione una rete diffusa di produzione energetica pulita, un cambio di paradigma nei trasporti e l’economia circolare.
Come evidenziato dal Forum Disuguaglianze Diversità vanno indicati chiaramente i “risultati attesi” dai singoli progetti contenuti nel Piano, in termini di benefici per cittadini, imprese e/o lavoro. Una lacuna che insiste su una delle raccomandazioni fatte dalla Commissione europea e a cui va posto pronto rimedio. Inoltre va sciolto il nodo della governance. Spero si privilegi la via di affidarla ai ministri competenti coadiuvati anche da Regioni ed altri Enti interessati, cogliendo l’occasione per un’operazione di rafforzamento della Pubblica amministrazione, che porti nuove risorse umane e competenze.
Sono diversi i punti da migliorare nel nostro Pnrr, oggi iniziamo dalla partecipazione e un passo alla volta affrontiamoli tutti. È questo che interessa alle italiane e agli italiani ed è su questo che ci dovremmo tutti concentrare.
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