Roma, 18 marzo 2020 – “Stamattina, in un’intervista a Repubblica, il presidente della Camera Roberto Fico ha dichiarato che la Camera deve lavorare. Propone di istituire una Commissione speciale che istruisca i provvedimenti, per passare poi ad un voto sostanzialmente di ratifica in Aula, sul modello di quanto avvenuto due settimane fa al momento dell’approvazione dello scostamento di bilancio deciso dal Governo. Apprezziamo che finalmente anche le alte cariche dello stato e del Parlamento aprano questo confronto. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, lo siamo da giorni e lo abbiamo anche dichiarato in un appello pubblico [https://bit.ly/2U7YD4m]”. Così cinque deputati – Rossella Muroni (LeU), Alessandro Fusacchia (Misto), Paolo Lattanzio (M5s), Erasmo Palazzotto (LeU) e Lia Quartapelle (Pd) – rispondo alle parole del presidente Fico.
“Riteniamo però che la formula proposta adesso dal presidente Fico non sia ancora sufficiente – dicono i cinque deputati, che insieme hanno promosso l’iniziativa ‘5×5’ per stimolare la maggioranza e l’esecutivo ad avere più coraggio, portando avanti iniziative con l’associazione Movimenta – non è infatti concepibile lasciare a casa centinaia di parlamentari, né che questi deleghino ad un manipolo di colleghi un lavoro che potrebbe protrarsi ancora per molte settimane”.
I deputati avanzano quindi alcune proposte: “Facciamo lavorare le Commissioni parlamentari, creiamo subito le condizioni di sicurezza sanitaria per ritrovarci laddove necessario in Parlamento, procediamo speditamente con gli approfondimenti per far sì che il voto on-line diventi presto uno strumento di salvaguardia e di rafforzamento della democrazia. Chiediamo a tutte le colleghe e i colleghi parlamentari di sostenere e veicolare questa posizione presso i propri capigruppo e presidenti di Commissione”.
Nello specifico, osservano, “chiediamo pertanto che la proposta della Commissione speciale venga integrata su tre aspetti fondamentali. Il primo: non c’è alcuna ragione per abolire il lavoro delle Commissioni parlamentari ordinarie, impedendo quindi ad ogni parlamentare di esercitare la propria funzione in questo momento di grave difficoltà per il Paese. Chiediamo quindi che le Commissioni di merito vengano messe da subito nella condizioni di discutere ed elaborare da remoto pareri svolgendo un lavoro istruttorio di merito che possa poi essere esaminato dalla Commissione speciale, prima di passare al voto finale in Aula. Il secondo è che vengano stabiliti da subito tutti i protocolli necessari, pubblici e trasparenti, per far lavorare i parlamentari che si recheranno fisicamente in Parlamento per la Commissione speciale e per le votazioni in Aula in condizioni di massima sicurezza – continuano Muroni, Fusacchia, Lattanzio, Palazzotto e Quartapelle – non possiamo certo rischiare che proprio il Parlamento diventi un nuovo focolaio, con parlamentari che contagiano persone in tutta Italia e con il rischio di ipotecare la funzionalità complessiva. Questi protocolli non sono orientati a garantire privilegi, ma rappresentano la modalità per offrire la piena efficienza del Parlamento. Protocolli che dovranno riguardare non solo i parlamentari ma tutti i funzionari, i commessi e altro personale dipendente della Camera. Terzo punto, approfondire subito la possibilità di votazioni e deliberazioni anche da remoto – concludono – perché la crisi potrebbe perdurare e inasprirsi, e perché già adesso diversi parlamentari in quarantena non potrebbero comunque partecipare fisicamente ai lavori parlamentari”.
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