La mia lezione a La Sapienza su crisi climatica, fenomeni interconnessi e contributo che tutti noi possiamo dare in positivo per affrontare i mutamenti climatici.

Per affrontare la crisi climatica serve uno sforzo sulla decarbonizzazione condiviso da parte di ogni settore economico e di ciascuno di noi. L’ambiente, infatti, come l’aria che respiriamo o l’acqua che beviamo, non conosce confini ma è interconnesso. È anche il concetto sotteso da quanto si chiedeva il matematico e meteorologo Edward Lorenz in un convegno del 1972: “Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”.

Lorenz intendeva parlare di come fosse impossibile creare realmente un modello matematico di previsione climatica, a causa dell’imponderabile presenza di innumerevoli variabili con effetti, seppur infinitesimali, in grado di innescare una catena di reazioni. Un concetto ripreso in più discipline. Nella crisi climatica ‘le ali’ sono il nostro modello produttivo, i consumi, i nostri comportamenti e gli stili di vita, ‘il tornado’ invece sono gli eventi meteorologici estremi, le alluvioni, la siccità, lo scioglimento dei ghiacci.

Ma piuttosto che colpevolizzare i comportamenti con effetto negativo sul clima o le resistenze dei dinosauri affezionati alle fonti fossili che frenano i cambiamenti necessari per evitare il collasso climatico, preferisco concentrarmi sul lato positivo: le innovazioni e i comportamenti con cui sia i soggetti economici che noi cittadini possiamo contribuire a invertire la rotta. Perché quel battito di ala può diventare una spinta positiva fatta di consapevolezza e di futuro, una spinta condivisa per la conversione ecologica.

Per realizzare davvero la transizione sono necessarie prima di tutto scelte chiare e coerenti da parte di istituzioni e politica, è ad esempio quanto intende fare l’Ue con il Green deal. Ma serve anche una ‘green society’ dove non solo la Pubblica amministrazione ma ciascuno, dalle imprese ai cittadini alla società civile, faccia la sua parte. Nell’era della transizione cambia il modello di sviluppo, che passa da lineare a circolare facendo della sostenibilità un elemento strategico e fondante, e cambiano i ruoli. Con i cittadini che smettono di essere semplici consumatori ma che, facendo bene la differenziata, diventano fornitori di materiali e aderendo a una comunità energetica rinnovabile diventano anche produttori di energia. Una società, quella green, che richiede consapevolezza partecipazione e nuove competenze al servizio della transizione.

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Rossella Muroni

Ecologista, progressista e femminista, esperta di sostenibilità ambientale e Presidente di Nuove Ri-Generazioni. Fino a ieri presidente nazionale di Legambiente e vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

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