Accolto alla Camera un mio ordine del giorno al Cura Italia che sollecita il governo a fare sforzi maggiori in sostegno del Terzo Settore. Con 6 milioni di volontari, oltre 800mila occupati e un valore economico pari al 4% del Pil, il Terzo Settore si dimostra strategico per l’economia e per la tenuta sociale del Paese. Ma la crisi del coronavirus lo sta mettendo a dura prova.
Per non lasciare indietro nessuno, tanti volontari e operatori stanno continuando con grande responsabilità a dare aiuto e assistenza ai cittadini più fragili e in difficoltà. Per questo è necessario rafforzare le misure in sostegno del Terzo Settore previste dal decreto Cura Italia. Con l’ordine del giorno a mia prima firma, sottoscritto anche dai colleghi Quartapelle, Palazzotto, Fusacchia, Lattanzio, Fioramonti e Fassina, si raccomanda quindi al governo di anticipare ad aprile 2020 l’erogazione della quota del 5×1000, che altrimenti verrebbe erogata nella seconda parte dell’anno.
L’atto sollecita l’esecutivo a garantire anche dopo la fine dell’emergenza la sostenibilità di attività e servizi prestati e il mantenimento dei livelli occupazionali e retributivi. Al governo raccomandiamo anche azioni urgenti per mettere a disposizione dei volontari i dispositivi di protezione personale, alzare il livello di sicurezza di ospedali e servizi in cui gli operatori sono a diretto contatto con le persone, garantire la copertura assicurativa contro il covid-19 da parte dell’INAIL per i volontari dei settori socio–sanitario ed estendere al Terzo Settore tutte le misure di sostegno fiscali ed economico già previste per le imprese. Proprio perché sono ben cosciente dell’importanza del lavoro svolto dalle organizzazioni del Terzo Settore a beneficio della ‘comunità Italia’ aderisco alla campagna del Forum del Terzo Settore #Nonfermateci.
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