Per aiutare l’economia a ripartire con il piede giusto e accompagnare nella transizione alla sostenibilità le aziende della chimica, ho depositato un emendamento al decreto Sostegni bis che prevede finanziamenti specifici per incentivare la conversione del settore dei trasformatori di materie plastiche verso l’utilizzo di plastica biodegradabile e compostabile e o di plastica proveniente dalla filiera del riciclo. Il testo, sottoscritto anche dai colleghi Cecconi, Fioramonti, Fusacchia e Lombardo di FacciamoECO, prevede che le aziende possano accedere ai finanziamenti e ai contributi a tasso agevolato per gli investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature, hardware e software finalizzati alla conversione. I finanziamenti sono accordati per un valore massimo di 5 milioni a impresa, hanno durata massima di 10 anni e possono coprire il 100 per cento dei costi ammissibili.
L’emendamento mette a disposizione di questi finanziamenti 267 milioni dal 2021 al 2030, inoltre prevede che le imprese che investono nella riconversione possano usufruire per 10 anni di una detassazione sul reddito di impresa.
La proposta vuole essere una risposta concreta alle polemiche che anche membri della maggioranza stanno irresponsabilmente cavalcando sulla direttiva europea che mette al bando la plastica monouso. Sapevamo da due anni che sarebbe entrata in vigore, ma non è stato fatto nulla per incentivare le produzioni tecnologicamente più avanzate e sostenibili. Possiamo e dobbiamo farlo almeno ora, utilizzando i fondi dell’ultimo scostamento di bilancio: una grande occasione per imboccare la strada della giusta transizione, premiare l’innovazione tecnologica (il compostabile in cui siamo primi nel mondo e la plastica riciclata il cui utilizzo può trovare nuova linfa dalla recente modifica normativa che consente finalmente di usarne il 100% anche nelle bottiglie) e dimostrare che sostenibilità fa rima anche con riconversione industriale senza sacrificare posti di lavoro.
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