Ancora una volta la politica abdica al suo ruolo e demanda le scelte più scomode a un Commissario, come il Prefetto di Brescia Visconti nominato lo scorso giugno commissario per la depurazione del Garda. Che oggi in audizione alla Commissione Ambiente della Camera ha rivendicato la sua scelta sul sito di Gavardo-Montichiari con scarico nel Chiese per le nuove opere di collettamento e depurazione delle acque della sponda bresciana del Garda. Una scelta che ha motivato citando consulenze scientifiche, senza fugare però il legittimo sospetto che fosse tutto già deciso.
La soluzione scelta è calata dall’alto, sbagliata e non tiene conto della volontà né delle soluzioni alternative espresse da comunità locale, associazioni, imprese e istituzioni del territorio interessato. Come i comitati mamme del Chiese, referendario acqua pubblica Brescia, Gavardo ambiente informazione attiva, Visano respira, mamme del Garda, la Federazione delle associazioni che amano il fiume Chiese ed il suo lago d’Idro e il Tavolo provinciale basta veleni auditi anch’essi dalla Commissione.
In particolare, la soluzione indicata di Gavardo-Montichiari non considera il fatto che la portata del Chiese non ha le caratteristiche necessarie: per diversi mesi l’anno, da Calcinato in poi, il fiume è praticamente in regime d’asciutta per utilizzi agricoli delle acque. Scaricare nel Chiese, quindi, comprometterebbe pesantemente la vita e l’ecosistema di questa asta fluviale. Sarebbe stato più giusto non interrompere con la nomina del Commissario un processo già avviato con tavoli territoriali, come sarebbe giusto tornare ad ascoltare istituzioni e comunità locali e fare i necessari approfondimenti per arrivare a una soluzione davvero capace di risolvere i problemi ambientali del Garda. Una pagina certo non bella per la democrazia e l’ambiente.
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