A Fiera Didacta Italia, la più importante fiera italiana dedicata al mondo della scuola, si è parlato molto di conoscenze orientate alla sostenibilità, competenze necessarie per la transizione ecologica e di un metodo didattico rinnovato, che affianchi laboratori pratici, esperienze e giochi educativi alla teoria. Perché serve fare per capire ed è meglio se si impara divertendosi.
Queste due necessità hanno attraversato tutti gli eventi dell’Area Green, che ho avuto il piacere di curare. Dai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che Asvis divulga con impegno all’esperienza immersiva dei centri di educazione ambientale di Legambiente. Dagli scenari possibili per il futuro accompagnati da un ‘pensiero anticipante’ strategico per la sostenibilità promosso da Skopìa alle Aule natura del WWF. Dal caso del MAcA di Torino che è il primo Museo europeo interamente dedicato all’ambiente al riciclo creativo e all’upcycling tessile che Francesca Passeri adotta come punti cardinali dei suoi moduli formativi al progetto di educazione, passando per il progetto di ambito europeo Skilled Through Food dedicato a una alimentazione sana e sostenibile.
Temi attuali come i meccanismi che regolano il mercato del gas, la differenziazione degli approvvigionamenti e del mix elettrico, esperimenti pratici e giochi didattici sono alcuni dei contributi portati da Edison con i suoi moduli formativi. Biorepack ha, invece, portato a Didacta Green un focus sulla bioeconomia e sulle bioplastiche compostabili e biodegradabili, una filiera innovativa e circolare che crea ricchezza e lavoro, rispettando i territori. Un fronte sul quale l’Italia è all’avanguardia in Europa. E’ un’eccellenza made in Italy anche Ecopneus, il consorzio che si occupa di raccolta dei pneumatici fuori uso finalizzata prevalentemente alla loro trasformazione in materia prima seconda che viene usata per i fondi dei campi sportivi e non solo. Approccio olistico e interdisciplinarietà sono invece gli strumenti che Evolve Fondazione Maire Tecnimont mette a disposizione della transizione e dei lavoratori di domani.
Ma nell’Area Green non potevano mancare alcuni assaggi di futuro. La mobilità, ha spiegato ad esempio Motus-e, sarà sempre più attiva ed elettrica, specie in città. Mentre l’energia si sposterà dalle fonti fossili alle rinnovabili. La transizione energetica verso le tecnologie pulite è un pilastro della risposta alla crisi climatica e avrà anche un effetto positivo sull’occupazione. Il Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura prevede 85 GW di nuove rinnovabili, oltre 360 miliardi di euro di benefici economici per filiera e indotto, con 540.000 nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale. A condizione di avere formato in modo adeguato le nostre ragazze e i nostri ragazzi.