Sostegno e fiducia nell’azione del Premier Draghi in queste ore così drammatiche, ora più che mai è necessario essere uniti come Paese e come Unione Europea. Non servivano le bombe su Kiev per dimostrare che Putin fosse un dittatore. Questa crisi è l’ennesima dimostrazione che la nostra dipendenza dalle fonti fossili, come il gas il petrolio, ci rende drammaticamente e inevitabilmente complici di feroci dittature.
Dovremmo dire a Putin ‘tieniti il tuo gas sporco di sangue’ ma non possiamo permettercelo, la nostra dipendenza dal gas ci costringe a sussurrare e chiudere gli occhi di fronte alla violazione dei diritti umani in Russia e Bielorussia. Come anche in Egitto, in Libia, in Tunisia. Solo le rinnovabili possono essere energie di pace e di democrazia. Visto il nostro ritardo sull’ampliamento della potenza pulita e dell’efficienza, il gas può avere un ruolo nella transizione, a patto che nessuno miri alla conservazione del ruolo di questa fonte sporca. Che non aiuta neanche ad abbattere il caro bollette, neanche se parliamo di quello estratto in Italia.
Esprimo infine solidarietà alle cittadine e ai cittadini ucraini, quelli che vivono in patria come quelli che vivono in altri paesi. Non lasciamoli soli. Facciamo, ad esempio, in modo che le famiglie separate possano subito ricongiungersi in sicurezza nel nostro Paese.
Il mio intervento in Aula alla Camera dopo l’informativa urgente del Premier Draghi sul conflitto tra Russia e Ucraina.
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