La maggioranza giallobruna va avanti come un treno sulla trasformazione in Spa dell’Eipli – l’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia. Misura che pone le premesse per la privatizzazione dei servizi idrici del Mezzogiorno. E questo nonostante l’allarme lanciato dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua e dalla Rete a difesa delle fonti d’acqua e nonostante la richiesta avanzata da me e dai colleghi Fassina, Pastorino e dalla sen. De Petris di stralciare l’articolo incriminato dal provvedimento e di procedere con l’esame della legge per l’acqua pubblica in Commissione Ambiente.
Ora i giallobruni hanno bocciato anche un ordine del giorno a mia prima firma al decreto Crescita, sottoscritto anche dall’On. Fassina, che chiedeva al governo l’impegno a sopprimere con un successivo provvedimento le misure dell’art. 24 che minacciano la gestione pubblica dell’acqua e a prevedere un’azienda pubblica per la gestione delle attività attualmente in capo all’Eipli.
Mettendo una pietra tombale sulla volontà degli italiani che con il referendum del 2011 si sono espressi per la gestione pubblica dell’acqua.
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