#RIPARTIAMODALLAMBIENTE, CONCILIANDO ECONOMIA ED ECOLOGIA
L’emergenza causata dal coronavirus ha mostrato al mondo quando è fallace la teoria del business as usul, quanto sia illusoria l’idea di poter vivere sani e tranquilli in un pianeta malato. Una Terra sempre più saccheggiata di risorse e biodiversità, ormai alla soglia del collasso climatico a causa dell’uomo. Se la rottura degli equilibri naturali e la sottrazione di habitat rendono più probabili salti di specie e zoonosi, l’arma più efficace che abbiamo per proteggerci da nuove pandemie è difendere l’ambiente. È il messaggio che tutti dovremmo fare nostro per la 50esima Giornata mondiale della Terra.
L’emergenza sanitaria e quelle economica e ambientale, infatti, vanno risolte insieme. Finalmente si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel e possiamo parlare di ‘fase 2’. Credo che si debba ripartire dall’ambiente, conciliando economia ed ecologia. Proprio come hanno chiesto in un appello accorato le associazioni ambientaliste italiane. Se produzione di energia e trasporti, come ci dice Ispra, sono responsabili di circa la metà delle nostre emissioni serra nazionali, è evidente che serve uno sforzo in più in questi ambiti strategici. Acceleriamo quindi sulla transizione energetica per spingere la decarbonizzazione in tutti i settori, dalla manifattura all’agricoltura, dalla mobilità all’edilizia, dalla gestione dei rifiuti alla chimica. Investiamo su una generazione diffusa e rinnovabile, sull’efficienza, sulla ricerca e l’innovazione green, su un’economia circolare che riutilizza e da nuova vita ai materiali. E usiamo le risorse messe a disposizione dal Green deal per spingere sulla conversione ecologia di società ed economia, su uno sviluppo sostenibile. Perché tutelare l’ambiente è il migliore investimento per il futuro.
22 aprile 2020
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