Forte accelerazione sull’installazione di nuova generazione rinnovabile ed elettrificazione dei trasporti, prevedere un termine per la produzione di automobili a combustione interna e lo stop a nuovi progetti di estrazione di fonti fossili. Sembrano alcune delle proposte fatte al governo dagli ambientalisti, compresi noi di FacciamoECO, per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Invece sono le posizioni espresse dal direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’Energia (Iea), Birol, in una intervista su Repubblica. Un’istituzione, l’Iea, non esattamente ambientalista, che però coglie meglio della politica italiana la direzione del futuro. Perché non ci sono dubbi sulla direzione da seguire per arginare le crisi climatica economica e sociale: bisogna abbandonare rapidamente i fossili e puntare sulla transizione energetica e sulla decarbonizzazione dell’economia. Una strada per cui molte imprese italiane sono pronte e in cui andranno accompagnati i settori che dovranno fare maggiori sforzi di cambiamento, ma che produrrà nuovo lavoro innovativo, sostenibile e di qualità. 30 milioni di nuovi posti di lavoro nelle rinnovabili a fronte dei 5 milioni persi nell’industria dei fossili nello scenario dell’Iea al 2040. Abbiamo tecnologie, competenze e talenti per compiere questa trasformazione. L’Italia batta un colpo.
IL FUTURO È NELLE RINNOVABILI E NELLA MOBILITÀ ELETTRICA
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