Le devastanti alluvioni che hanno colpito l’Europa e la Cina, come i violenti incendi in Canada e Stati Uniti ce lo hanno ricordato: la crisi climatica sta accelerando e non abbiamo più tempo da perdere, ma bisogna agire in fretta. Lo dobbiamo tenere ben presente come nazione che presiede il G20 Ambiente. Tanto più che, come rivela Legambiente, anche in Italia i cambiamenti climatici si fanno sentire in modo sempre più pesante: da inizio 2021 a metà luglio sono stati registrati 208 fenomeni meteorologici intensi e dal 2010 ad oggi sono state 256 le vittime del maltempo.
Per affrontare il mutamento climatico bisogna passare all’azione con coraggio e coerenza. L’Europa sta provando a fare la sua parte con il ‘Fit for 55’. Un pacchetto di misure che dà una risposta importante anche se ancora non è ancora abbastanza per restare dentro la traiettoria degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e arrivare preparati alla Cop26 Glasgow. Serve più ambizione sia in Italia e in Europa.
Se a livello europeo è necessaria una accelerazione sulla riduzione delle emissioni di CO2 portando il target al 2030 almeno a meno 65% rispetto ai livelli del 1990, in casa dobbiamo avviare con la prossima finanziaria il graduale taglio dei sussidi fossili. Urgente anche rivede il Piano energia e clima al rialzo almeno in coerenza con gli obiettivi climatici europei, non basta infatti la riduzione delle emissioni del 51% al 2030 indicata nel nostro Pnrr per il Pinec. Se davvero il governo che si dice ambientalista vuole passare dalle parole ai fatti metta in campo politiche capaci di accelerare la transizione ecologica, avendo cura di liberare le potenzialità della nostra green economy e di accompagnare cittadini e imprese in questa necessaria trasformazione.
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