È importante che la ministra dell’Istruzione Azzolina, insieme al governo, voglia sostenere il diritto allo studio con misure per promuovere la didattica a distanza, che abbia contezza delle differenze che esistono nel Paese su questo fronte strategico e che intenda utilizzare criteri di equità per il riparto dei 70 milioni messi a disposizione a tal fine dal decreto Cura Italia.
Credo che l’esecutivo debba continuare questo attento monitoraggio sulle situazioni così diverse che ci sono nel Paese, anche dentro le stesse città, sul fronte e-learning, perché questo aiuta nel difficile compito di garantire a tutti il diritto all’istruzione. Mai come oggi è importante ricordare il valore della pubblica istruzione come bene comune. Noi di LeU lo abbiamo voluto ribadire in più occasioni e torniamo a farlo ora, tanto più considerando che siamo al terzo posto in Europa per abbandono scolastico. Una piaga che si registra con maggiore intensità al Sud, dove non a caso è più forte anche il digital divide. Un fattore che nell’emergenza causata dal coronavirus pesa maggiormente sulla possibilità di usufruire di diritti importanti come l’e-learning . Vista la situazione, credo dobbiamo tutti ringraziare i docenti italiani che stanno aiutando, spesso anche aggiornando le loro competenze, i nostri ragazzi a restare in casa senza rinunciare al diritto allo studio. Proprio la conoscenza è un bene strategico fondamentale, che ci aiuterà a costruire e affrontare al meglio il nostro futuro comune.
Il mio commento alla risposta della ministra Azzolina al question-time di Liberi e Uguali sul diritto allo studio e l’accesso alla didattica a distanza durante l’emergenza coronavirus.
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