A PARTIRE DALLE CLAUSOLE SOCIALI OBBLIGATORIE

Gli appalti pubblici sono un ambito importante e delicato, che credo debba essere improntato alla trasparenza, alla qualità di opere e servizi e alla valorizzazione del lavoro e delle competenze. Rispondono a questi a criteri alcuni degli emendamenti che ho presentato al disegno di legge delega Appalti in Commissione Ambiente alla Camera, accogliendo le istanze di sindacati e Legacoop.

Ho depositato proposte emendative che prevedono sia mantenuta l’obbligatorietà delle clausole sociali, a tutela della stabilità occupazionale del personale impiegato, e che sia compreso anche il costo del rinnovo dei contratti nazionali nel regime obbligatorio di revisione dei prezzi che dovrà essere inserito nei bandi di gara. Con un altro correttivo prevedo sia esclusa l’introduzione di vincoli per le imprese concessionarie che potrebbero comportare l’obbligo di esternalizzare parte delle attività. Ciò anche in considerazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato la illegittimità della norma che prevedeva di affidare a terzi l’80% dei contratti. Tra gli emendamenti che ho depositato anche quello con cui chiedo l’istituzione di una cabina di regia, con la partecipazione delle Organizzazioni datoriali e Sindacali, per la verifica delle varie deroghe applicate al codice e per coordinare eventuali soluzioni correttive e migliorative che venissero riscontrate.

Sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti tessili, obbligatoria da quest’anno, ho depositato un emendamento ispirato dalle cooperative sociali aderenti alla Rete RIUSE per riservare alle imprese sociali della filiera della raccolta differenziata, preparazione per il riutilizzo, riutilizzo, riciclaggio e recupero degli indumenti e degli accessori di abbigliamento, almeno il 50% dei contratti per queste attività. Una misura di tutela delle realtà che già operano in questo ambito vista la particolarità delle filiera del recupero dei rifiuti tessili, composta in larga parte da società che operano nel sociale e impiegano soggetti fragili e che potrebbero risultare svantaggiate  da una concorrenza diretta e senza salvaguardie con i grandi gruppi imprenditoriali.

Depositata infine anche una proposta per inserire un criterio di delega ad hoc sugli strumenti di aggregazione delle piccole e medie imprese e in particolare sui consorzi cooperativi e artigiani. Proprio i consorzi di cooperative, infatti, rappresentano da decenni per migliaia di imprese cooperative lo strumento per poter partecipare al mercato degli appalti pubblici.

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Rossella Muroni

Ecologista, progressista e femminista, esperta di sostenibilità ambientale e Presidente di Nuove Ri-Generazioni. Fino a ieri presidente nazionale di Legambiente e vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

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