Su Ischia, piccola patria degli abusivi con oltre 27mila domande di condono pendenti, il decreto Genova concede sanatoria e contributo pieno per la ricostruzione degli abusi danneggiati o crollati nel sisma dell’agosto 2017. Anche in aree a rilevante rischio frane e a rischio sismico. Gli illeciti verranno sanati con i criteri del condono del 1985, il più permissivo, e non sono esclusi dai benefici neanche i condannati in via definitiva per crimini mafiosi. Molti dicono giustamente che c’è un condono in atto.
Ma pochi hanno capito che in Centro Italia sta accadendo di peggio: sempre grazie al decreto Genova si potranno chiedere la sanatoria e i contributi per la ricostruzione anche degli abusi compiuti fino al giorno prima del terremoto e fino ad oggi mai dichiarati. In sostanza si estende il condono del 2003 fino al 2016.
Non contenti di tanto scempio, durante la discussione in Aula alla Camera FdI ha chiesto addirittura di usare anche per il Centro Italia i criteri del condono del 1985, come avviene per Ischia. Una gara al ribasso di legalità e sicurezza sulla pelle dei cittadini guardando al consenso elettorale. E un pericoloso precedente in un paese a rischio sismico e idrogeologico con il nostro per cui, come abbiamo visto in questi giorni, a ogni nuova calamità naturale si potrà chiedere un nuovo condono.
La mia denuncia nell’articolo di apertura del Sole24Ore di oggi.
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