Provateci voi a radunare la vostra vita in un’ora e mezza. È il tempo che avranno a disposizione gli abitanti di via Porro che chiedono di rientrare a prendere le proprie cose nelle case della zona rossa a Genova. Provateci voi ad immaginare un futuro senza avere certezze su indennizzi, abbattimenti, alloggi definitivi. Il presidente del comitato dei cittadini di via Porro questa mattina ci ha spiegato che il loro gruppo esiste da 12 anni perché il Ponte Morandi rende la loro vita impossibile da ben prima di quel 14 agosto quando è crollato portando con sé 43 vite, creando danni incalcolabili, 566 sfollati e soprattutto una cicatrice indelebile sulla città di Genova. Ora sta alla politica scrivere un decreto fatto bene che dia risposte e certezze su rimozione e gestione macerie, indennizzi, ricostruzione. Infine il Governo non deve lasciare soli i cittadini nel contenzioso contro Autostrade Spa: i cittadini di via Porro li conoscono bene i vertici di Autostrade spa, sono anni che cercano di veder riconosciuti i propri diritti sul fronte della salute e della qualità della vita. L’azienda ha sempre avuto “un atteggiamento strafottente” nei confronti delle loro richieste negando rumori e problemi di sicurezza del Ponte. Provateci voi a non avere paura.
UN'ORA E MEZZA
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