È inaccettabile, come giustamente denuncia Federparchi, che il governo abbia dirottato circa 80 milioni già stanziati per il programma ‘Parchi per il Clima’ e nella disponibilità del ministero della Transizione ecologica nel fondo per il contenimento degli aumenti delle bollette energetiche.
Parchi e aree protette sono fondamentali per la difesa degli habitat e della biodiversità, e tanto più in epoca di pandemia dovremmo aver tutti ben presente quanto la diversità biologica sia importante a tutela della nostra stessa salute. Ma non solo. Parchi e aree protette hanno anche un ruolo strategico come luoghi di sperimentazione di pratiche innovative e modelli di sviluppo sostenibili da cui tutto il Paese prende esempio.
Il governo che si definisce ambientalista a parole manca ancora una volta di coerenza. Non solo non investe per Parchi e biodiversità nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma si ricorda del verde quando cerca fondi aggiuntivi per moderare l’incremento del prezzo dell’energia legato in sostanza ai combustibili fossili. Non serviva un ministero della Transizione ecologica per mettere in atto politiche di questo tipo. Spero che l’esecutivo ponga quanto prima rimedio a questo scempio.
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