Con l’arrivo dell’estate torna la recrudescenza degli incendi. In Italia ogni anno migliaia di ettari di territorio sono interessati da incendi boschivi. Se il 2017 è passato alla storia come l’anno horribilis per il nostro patrimonio naturale, con ben 35.000 ettari andati a fuoco in ZPS, SIC, Aree protette nazionali e regionali, l’anno in corso rischia di non essere da meno. L’estate 2019 è iniziata nel peggiore dei modi: il 26 giugno il terzo incendio in meno di 24 ore ha colpito la Riserva di Torre Guaceto, mandando in fumo tre ettari di vegetazione in zona “Macchia San Giovanni”, a nord di Brindisi. Appena tre giorni dopo, un altro incendio è divampato tra Punta della Suina e Lido Pizzo a Gallipoli, in Salento. Episodi che rendono evidente e urgente la necessità di intensificare le attività di controllo, prevenzione e contrasto, specie nelle aree già oggetto di incendi negli anni passati.
Vista l’origine “criminale” di molti incendi e per evitare che l’estate 2019 faccia segnare un nuovo record negativo ho presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio e ai ministri dell’Ambiente, dell’Interno, delle Politiche Agricole per chiedere quale sia lo stato di applicazione del catasto incendi e per sollecitare un piano straordinario con adeguata dotazione di risorse umane e finanziare a supporto delle azioni di prevenzione e spegnimento degli incendi nei Parchi nazionali.
In Italia la prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi è affidata alla Regioni, mentre lo Stato concorre alle attività di spegnimento con gli aerei antincendio. Apprendiamo di una nota inviata alla regioni dal Presidente del Consiglio sulla campagna estiva antincendio boschivo, ma contro i roghi sia alle Regioni che alle Aree protette servono azioni e aiuto concreti, con la massima collaborazione tra tutti i livelli istituzionali. Altrimenti il rischio è lasciare campo libero a piromani, speculatori e ed ecocriminali che sperano di arricchirsi sulle ceneri dei nostri boschi. Del tutto evidente che serve anche dare una governance forte e concreta alle nostre Aree Protette per metterle in condizione di tutelare il nostro capitale naturale. Ma purtroppo questa non sembra essere una priorità del governo giallo bruno considerando che tuttora perdurano la paralisi nelle nomine dei presidenti e il commissariamento di numerosi altri parchi nazionali.
Aggiungi commento