In Italia ci si ostina a salvare i dinosauri incentivando con ingenti fondi pubblici le auto inquinanti. Questo si fa con l’emendamento di maggioranza al decreto Rilancio che vuole incentivare chi compra un’auto euro 6, ossia un’auto a diesel o benzina e quindi inquinante. Sarebbe un errore davvero grave se venisse approvato. E anche il testo riformulato su cui la maggioranza avrebbe trovato l’accordo presenta le stesse criticità. Idem dicasi per le analoghe proposte dell’opposizione. Quell’emendamento parla di un’Italia che guarda al passato con una misura che non aiuta il sistema produttivo del nostro Paese né le famiglie e che leva risorse per incentivi più sostanziosi alle tecnologie pulite e per implementare l’infrastruttura di ricarica, facendoci perdere il treno dell’innovazione.
Una provocazione: se proprio dobbiamo aiutare i produttori di auto, perché di questo si tratta, facciamogli rottamare le auto diesel invendute ma non mettiamole sulle strade! Se oggi aiutiamo le persone a comprare auto diesel, come potremo un giorno annunciarne la messa al bando dai nostri centri urbani che nel frattempo soffocano nello smog?
Si segua la strada indicata dall’Europa e si metta davvero in campo il Green deal di cui si è tanto parlato a partire dall’occasione unica offerta dal decreto Rilancio e dai fondi europei che arriveranno.
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Incentivi pubblici agli euro 6, ovvero come ipotecare la ripresa verde dell’Italia
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