Ci siamo illusi di poter essere sani in un mondo malato, ma questo come ha reso evidente il coronavirus non è possibile, specie quando la malattia del pianeta si chiama cambiamento climatico. Per non tornare indietro possiamo e dobbiamo immaginare una ripartenza che privilegi un’economia pulita e l’uguaglianza. E dobbiamo ascoltare la scienza. Non solo per il aiutare il clima, ma anche per la ‘Fase 2′ in cui dovremo convivere con il coronavirus e non possiamo permetterci errori né leggerezze.
Sarei felice se questa tragedia si rivelasse l’occasione per mettere in discussione quel paradigma che vede il più forte prevalere sul più debole e l’uomo come unico abitante del pianeta. Abbiamo visto come le crisi siano spesso pagate dai più poveri, dagli indifesi, e proprio per questo sarebbe ora più che mai necessario investire nella sanità e nella scuola pubblica.
Ma come Paese abbiamo un problema enorme di cultura della classe dirigente, sia essa economica, politica, mediatica o accademica. Ed è un gap che potrebbe impedirci di cogliere l’occasione di cui parliamo. Se non creiamo un nuovo progetto industriale del Paese basato sul rispetto della salute e dell’ambiente, sulla riconversione e sull’economia circolare perdiamo un’occasione epocale.
Qui la mia intervista su clima, coronavirus, Green deal, Europa su The Wise Magazine.
PER NON TORNARE INDIETRO POSSIAMO E DOBBIAMO IMMAGINARE UNA RIPARTENZA CHE PRIVILEGI ECONOMIA PULITA E UGUAGLIANZA. LA MIA INTERVISTA SU THE WISE MAG
Aggiungi commento