La Tav Torino-Lione è diventato un feticcio per gli opposti schieramenti Si/No nel quale le ragioni di merito sembrano sparire. Un dialogo inevitabilmente tra sordi. Se invece si ragionasse dei fatti ci sarebbe spazio per capire che parliamo di un’opera superata, pensata 25 anni fa con stime di traffico rivelatesi completamente sballate. Dunque un’opera inutile, oltre che costosa e ad alto impatto ambientale.
Le priorità per garantire il diritto alla mobilità, sia ai cittadini che alle merci, sono altre. Anziché andare avanti con un progetto i cui presupposti sono superati bisognerebbe riorientare le risorse pubbliche della TAV sulle opere che davvero utili all’Italia, quindi sulla mobilità urbana, sulla cura del ferro, sulla mobilità pendolare.
Più che la linea ad alta velocità Torino-Lione, gli obiettivi delle politiche per una mobilità moderna e sostenibile dovrebbe essere, in Piemonte come in tutto il Paese, ridurre il trasporto merci che viaggia su gomma a favore del di quello su ferro, realizzare una mobilità urbana sostenibile, rafforzare il trasporto ferroviario pendolare e il trasporto pubblico sostenibile, così da dare alternative all’uso del mezzo privato.
Per questi motivi sono con la piazza No-Tav di Torino.
Così la deputata LeU Rossella Muroni aderisce alla manifestazione no Tav di sabato
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