Sono sempre stata per un ambientalismo capace di coniugare il rigore scientifico con l’elaborazione di proposte concrete e soluzioni attuabili e desiderabili ai problemi di cittadini e ambiente. Ma è offensivo e inutilmente polemico dire, come fatto dal ministro della Transizione ecologica Cingolani a Ponte di Legno, che gli ambientalisti radical chic ideologici e oltranzisti sono peggio della catastrofe climatica o che sono parte del problema. Il problema casomai sono le fonti e il modello fossili e chi si ostina ad aggravare ulteriormente la crisi climatica rallentando la conversione ecologica. Una trasformazione necessaria che governo e politica hanno il dovere di promuovere facendo ben attenzione ad accompagnare tutti nel cambiamento, senza lasciare indietro nessuno. E visto che ha fame di numeri gli ricordo che secondo un rapporto reso noto dall’Organizzazione meteorologica mondiale disastri e fenomeni estremi innescati dalla crisi climatica dal 1970 al 2019 hanno provocato 2 milioni di vittime nel mondo e 3.640 miliardi di dollari perdite. Infine sul nucleare un conto è la ricerca, altra cosa è pensare al suo civile: le centrali atomiche sicure e pulite, come ci ha più volte dimostrato la storia, semplicemente non esistono. Si investa sul futuro: rinnovabili, accumuli, efficienza, comunità energetiche, innovazioni, smart grid.
IL MIO COMMENTO ALLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO CINGOLANI
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