La risposta del ministero dell’Ambiente alla mia interrogazione in Commissione sul Centro Oli Eni di Viaggiano è ulteriore riprova del fatto che la situazione è grave. Non solo perché l’accordo quadro per rafforzare il monitoraggio ambientale è ancora da rinnovare, ma anche perché nell’attesa preoccupa molto quanto sta emergendo dalle carte dell’indagine sul fronte della legalità, dell’inquinamento e soprattutto sulla possibilità che gli stessi problemi si riscontrino anche per i serbatoi della raffineria Eni di Taranto, che riceveva gli oli di Viggiano.
Assurdo, poi, che mentre il ministero dell’Ambiente si costituisce parte civile nel processo, visto che l’inquinamento e il danno ai cittadini ci sono stati, il ministero dello Sviluppo Economico possa valutare la possibilità di prorogare la concessione Eni della Val d’Agri. Anche se la competenza è del Mise il Mattm dovrebbe far pesare le sue osservazioni per bocciare la richiesta di proroga avanzata da Eni.
L’assurdo caso del Centro Oli di Viggiano al centro della mia interrogazione in questo articolo di Luisiana Gaita su il Fatto Quotidiano.
IL MATTM SI COSTITUISCE PARTE CIVILE, IL MISE VALUTA POSSIBILITÀ DI PROROGARE LA CONCESSIONE. IL MIO QUESTION-TIME SUL FATTO QUOTIDIANO
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