L’emendamento a mia prima firma sul tabacco riscaldato, che nasce da una proposta di CittadinanzAttiva lanciata insieme a un’alleanza di oltre 70 associazioni e organizzazioni, ha uno scopo ben preciso: via un privilegio fiscale su prodotti dannosi per la salute, avanti il finanziamento della medicina territoriale. Dobbiamo impedire che il lavoro di nove mesi fatto insieme alla società civile e a tanti colleghi venga vanificato da un compromesso al ribasso. La riformulazione in arrivo, stando alle anticipazioni, sarebbe uno schiaffo al mondo delle associazioni e della cittadinanza attiva. Ci sono altre finalità sociali da finanziare? Bene, troviamo i soldi altrove, non usiamo quelli derivanti dalla riduzione del beneficio fiscale al tabacco riscaldato che da mesi chiediamo di mettere sul rafforzamento dell’assistenza domiciliare. Altrimenti si innesca una guerra tra poveri.
E quello sul tabacco riscaldato sembra non essere l’unico compromesso al ribasso della manovra. Nel 2021 continueremo a incentivare non solo l’acquisto di auto elettriche, ma anche quello di macchine a diesel e benzina. Si persevera nell’errore di sprecare preziose risorse pubbliche per mezzi inquinanti, anziché concentrarle nella più utile riconversione all’elettrico del settore. Nulla di concreto neanche sul fronte del taglio ai sussidi ambientalmente dannosi. Eppure se non avviamo la riduzione degli oltre 19 miliardi di fondi pubblici che annualmente concediamo alle attività dannose per l’ambiente, non possiamo essere credibili quando parliamo di Green deal
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