Per la Commissione Europea le proposte dei piani nazionali clima ed energia hanno contributi complessivi insufficienti sia per le fonti rinnovabili che per l’efficienza energetica. Proprio per questo è molto grave che al Consiglio europeo di questa settimana a causa del veto di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca ed Estonia – in pratica gli alleati europei di Salvini – sia saltata dalla Strategia climatica comune proprio la data-obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050. Così l’Europa perde la leadership nella sfida del clima, che è la sfida del nostro tempo.
E neanche l’Italia brilla. La politica energetica prospettata dal Piano nazionale energia e clima (Pnec) non è adeguata alla crisi climatica. Dopo le critiche di ambientalisti, ecologisti e mondo delle rinnovabili arriva anche la valutazione europea a sancire che questo Pnec non va, che non è lo strumento strategico attraverso il quale l’Italia potrà attuare, di qui al 2030, il cambiamento necessario alla decarbonizzazione dell’economia. E’ un piano in continuità con il passato, con obiettivi non sufficientemente ambiziosi e che non indica nemmeno con precisione attraverso quali politiche, misure e coperture economiche intende raggiungere gli obiettivi indicati.
Chissà se le valutazioni europee, in Italia, riusciranno in quello in cui non sono riusciti associazioni ambientaliste, ecologisti e mondo delle rinnovabili: convincere il governo del cosiddetto cambiamento a cambiare passo e a presentare entro l’anno un Piano nazionale energia e clima ambizioso, coerente e adeguato all’emergenza in atto.
Proprio per spingere il governo ad agire nella giusta direzione lo scorso 10 maggio ho depositato alla Camera una mozione per dichiarare anche in Italia lo stato di emergenza climatica e per impegnare l’esecutivo ad accelerare la transizione energetica, così da ridurre le emissioni in tutti i settori e superare finalmente la dipendenza dalle fonti fossili. Un testo che è a disposizione del Parlamento e dell’esecutivo.
Sperando che la politica, anche nell’era del governo giallobruno, possa avere uno scatto di dignità dimostrando di sapere fare cose utili al Paese, pur se proposte dalle opposizioni.
Il mio intervento su @LaStampa in versione integrale è disponibile qui.
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