La scienza e la Cassazione dicono che la sindrome da alienazione parentale (Pas) non esiste, ma di fatto viene applicata nei tribunali italiani e porta troppo spesso alla separazione dolorosa tra madri e figli.In Italia succede, infatti, che in un processo di separazione si decida per l’affido condiviso anche in presenza di una violenza domestica da parte del padre sulla madre, o che si deliberi per l’affido condiviso prima della conclusione del processo penale, o ancora che di questo non si tenga proprio conto. In spregio alla Convenzione di Istanbul, che prevede invece che nelle decisioni su custodia e diritto di visita pesino gli episodi di violenze soprattutto in un’ottica di prevenzione.
Rispondendo a un mio question-time in Aula la ministra della Giustizia Cartabia ha riconosciuto l’importanza e la delicatezza della questione, ribadito che la Pas non non è riconosciuta dalla scienza e pertanto non è utilizzabile e richiamato alcuni importanti interventi sul tema introdotti al Senato nella riforma del processo civile, che è ora all’esame della Camera e che dovrà entrare in vigore entro il 2021. Informazioni utili per le decine di madri che ho incontrato e che mi hanno detto: “era meglio non denunciare perché sono meglio le botte che vedermi sottratto mio figlio”. Anziché protette e protetti, queste donne e questi minori sono stati puniti. È uno scempio a cui lo Stato deve porre rimedio con urgenza. Perché la bigenitorialità è un diritto dei bambini non dei genitori, che devono meritare di essere considerati tali e perché con la violenza non si media.
Qui il mio intervento in Aula.
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