PER RAFFORZARE L’ASSISTENZA DOMICILIARE RIDUCENDO LO SCONTO FISCALE AL TABACCO RISCALDATO
Senza salute non c’è benessere e non c’è ripresa.
Per questo tra gli emendamenti segnalati alla Legge di Bilancio c’è quello a mia prima firma che prevede un rafforzamento dell’assistenza socio-sanitaria domiciliare ai più fragili finanziato riducendo lo sconto fiscale di cui beneficia il tabacco riscaldato. Una proposta lanciata da CittadinanzAttiva insieme a un’alleanza di oltre 70 associazioni e organizzazioni, in cui la tutela della salute ha nel fisco equo un valido alleato e che presento insieme ai colleghi Fusacchia, Lattanzio, Palazzotto, Quartapelle, Fioramonti, Stumpo, Magi, Fratoianni e Pastorino.
Le risorse necessarie a questa misura deriveranno da una rimodulazione dell’accisa sui prodotti da tabacco riscaldato, che verrà portata dall’attuale 25 al 60% di quella applicata sulle sigarette tradizionali. Non una nuova tassa, ma una riduzione di uno sconto fiscale a vantaggio del bene comune salute. Una proposta condivisa, da approvare senza esitazioni.
Per questo tra gli emendamenti segnalati alla Legge di Bilancio c’è quello a mia prima firma che prevede un rafforzamento dell’assistenza socio-sanitaria domiciliare ai più fragili finanziato riducendo lo sconto fiscale di cui beneficia il tabacco riscaldato. Una proposta lanciata da CittadinanzAttiva insieme a un’alleanza di oltre 70 associazioni e organizzazioni, in cui la tutela della salute ha nel fisco equo un valido alleato e che presento insieme ai colleghi Fusacchia, Lattanzio, Palazzotto, Quartapelle, Fioramonti, Stumpo, Magi, Fratoianni e Pastorino.
Le risorse necessarie a questa misura deriveranno da una rimodulazione dell’accisa sui prodotti da tabacco riscaldato, che verrà portata dall’attuale 25 al 60% di quella applicata sulle sigarette tradizionali. Non una nuova tassa, ma una riduzione di uno sconto fiscale a vantaggio del bene comune salute. Una proposta condivisa, da approvare senza esitazioni.
Non si capisce, infatti, come mai appena varcano le italiche frontiere le multinazionali, alludendo neanche troppo velatamente a possibili tagli, pretendano regole, sgravi e favori che non oserebbero chiedere in altri Paesi. Oltre che una questione di giustizia sociale, approvare questo emendamento sarebbe anche un modo per rispondere alle ricostruzioni di cui leggiamo in questi giorni sui giornali sui finanziamenti della Philip Morris alla Casaleggio Associati e sui vantaggi che la multinazionale avrebbe ottenuto in cambio, lasciando alla procura di Milano il compito di fare luce su eventuali ombre di questa maxi consulenza.
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