Bisogna essere innovativi e moderni o, come diceva Aldo Moro, per le cose che nascono.
Di fronte all’emergenza coronavirus il mondo che conoscevamo prima sta cambiando profondamente. E le istituzioni non possono essere da meno, anzi dovrebbero dare l’esempio.
Per questo con decine di colleghi abbiamo avviato da settimane un dialogo con la Presidenza della Camera e stiamo chiedendo che il Parlamento predisponga piani d’azione finalizzati a limitare le possibilità di contagio e a garantire il pieno funzionamento in sicurezza dell’istituzione che noi tutti rappresentiamo, anche prevedendo il voto a distanza. Abbiamo bisogno di un Parlamento agile per mettere in sicurezza cittadini, famiglie e attività produttive dalle minacce dirette e indirette del coronavirus. Dagli Stati Uniti arriva la notizia che la Camera permetterà ai suoi membri di votare da remoto per la prima volta in 123 anni di storia. Perché non possiamo farlo anche in Italia?
Su Wired l’intervento di Alessandro Fusacchia, Paolo Lattanzio, Lia Quartapelle, Erasmo Palazzotto e mio per un Parlamento agile.

I miei articoli, In Parlamento, Politica
Negli Usa si vota da remoto, perché non farlo anche in Italia?
SU WIRED L'INTERVENTO DI FUSACCHIA, LATTANZIO, PALAZZOTTO QUARTAPELLE E MIO PER UN PARLAMENTO AGILE
Aggiungi commento