In questi giorni è arrivato in Commissione Ambiente alla Camera il cosiddetto ddl Salva-Mare. Dal provvedimento del governo ci aspettavamo che non desse solo un segnale culturale con l’utilizzo dei pescatori per il recupero della plastica a mare esattamente come la mia proposta di legge sul fishing for litter, ma che disegnasse anche un sistema per uscire dall’economia dell’usa e getta ed entrare nell’economia del riciclo, del riutilizzo dei materiali. Questa seconda parte, invece, non si vede e il ritardo che stiamo accumulando è paradossale perché c’è un mondo imprenditoriale pronto e i cittadini hanno bisogno di vedere che c’è un’economia virtuosa che aiuta l’ambiente e il lavoro.
Purtroppo devo registrare che questo governo non crede all’ambiente, non crede che le norme ambientali siano anche norme che favoriscono lo sviluppo sostenibile e quindi una nuova economia. Non si spiega altrimenti perché quelle poche leggi ambientali che abbiamo approvato o stiamo esaminando sono ad invarianza finanziaria. Mentre sappiamo bene che le politiche funzionano quando ci si mettono i soldi e che la politica stessa è allocazione delle risorse.
La mia intervista a proposito di economia circolare al Canale Energia.
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