Innanzitutto non lo chiamerei maltempo, si chiama emergenza climatica. Oggi in Aula alla Camera arriva in discussione generale una mozione di maggioranza a mia prima firma che dichiara l’Italia in emergenza climatica e da una road-map al governo verso politiche di sostenibilità ambientale che tengano conto del fatto che i mutamenti climatici sono qui ed ora e che siamo un Paese dal territorio estremamente fragile.
Se i fondi contro il dissesto idrogeologico si stanziano ma non vengono spesi è per una difficoltà oggettiva, che riguarda la formazione e la capacità di progettare e di fare un iter spedito – dal punto di vista burocratico – ai progetti presentati e quindi alla realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza del territorio.
Abbiamo un problema di burocrazia e di tempi e anche un problema enorme nel monitoraggio dell’esistente. Perché non solo il territorio, ma anche le infrastrutture, specie quelle in cemento armato costruite decine di anni fa, sono a rischio per il dissesto e per gli effetti dei mutamenti climatici. Mettere in sicurezza territorio e infrastrutture dovrebbe essere il grande cantiere italia a cui lavorare.
Oltre a un tema di sicurezza , c’è anche un tema di nuova economia, posti di lavoro, tecnologia, innovazione. Quello che non risponde è la macchina pubblica della burocrazia. Esiste Casa Italia si diano poteri e fondi a questo Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per aprire questo grande cantiere che mette in sicurezza il Paese.
L’intervista che mi ha fatto Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale sull’emergenza climatica che colpisce anche il nostro Paese.
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