Era ora. La pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è un atto dovuto e atteso da tempo, ma anche un’assunzione di responsabilità da parte del governo. Ricordo, infatti, che attendiamo la pubblicazione di questa Carta da agosto 2015 e che richieste di approfondimenti tecnici prima e appuntamenti elettorali dopo l’hanno fatta slittare sino ad ora. Tanto che a ottobre scorso l’Ue ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e non era più possibile rinviare.
Premesso che il deposito riguarderà i rifiuti radioattivi di bassa e media attività, mentre per i rifiuti radioattivi ad alta attività sarà possibile individuare un deposito profondo comune in Europa, e che la Carta è stata già verificata dal punto di vista tecnico dall’Ispra, ora bisogna dare priorità alla fase della consultazione pubblica. Soprattutto in questo momento storico è più importante che mai gestire la partecipazione, assicurare trasparenza, coinvolgere i territori se non si vuole innescare l’ennesimo conflitto sociale ed ambientale.
E finalmente la Sogin non avrà più scuse ma dovrà dare seguito al suo mandato completando il decommissioning delle vecchie centrali e realizzando il deposito per mettere in sicurezza i nostri rifiuti radioattivi, senza continuare a sperperare denaro pubblico.
Aggiungi commento