Esiste una relazione tra i costi delle bollette e la transizione ecologica ed è esattamente il ritardo sulle energie pulite. Le rinnovabili in questo Paese sono ostacolate e finiscono sul banco degli imputati. Sintomatico in tal senso il provvedimento che tassa i profitti delle fonti pulite, mentre le aziende fossili a cominciare da Eni dormono sonni tranquilli. Non si parla neanche di aumentare le ridicole royalties che versano le aziende estrattive. La questione del caro energia non si risolve diversificando l’approvvigionamento del gas. Il tema, casomai, è di ridurre e di uscire da questa dipendenza che ci costringe ad agire in ritardo sul fronte della lotta alla crisi climatica e a chiudere più di un occhio sui diritti umani, dalla Russia all’Egitto.
Aspettiamo con ansia un progetto che avvii davvero il taglio ai sussidi fossili e basta fake news: aumentare la produzione italiana di gas non farà abbassare le bollette. Mi aspetto dal Ministro Cingolani che utilizzi il Piano nazionale energia e clima per dire come l’Italia produrrà e risparmierà energia da qui ai prossimi 20 anni e che lo faccia pubblicando finalmente il Piano aggiornato ai nuovi obiettivi climatici europei.
Qui il mio intervento in Aula alla Camera in occasione dell’informativa del Ministro Cingolani sul caro energia.
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