Da ecologista ed europeista convinta credo che la questione ambientale dimostri che abbiamo bisogno di più Europa, di un’Europa diversa che porti a compimento il proprio processo evolutivo e che riscopra il proprio ruolo centrale. Perché la sfida del clima non si vince da soli e l’Europa è utilissima, sul fronte della lotta al climate change ci serve ad accelerare la riduzione delle emissioni entro il 2030, a pianificare la cessazione dell’utilizzo delle fonti fossili, ad adottare adeguate misure economiche e sociali per accompagnare la transizione ad un’economia low carbon, a implementare gli sforzi per promuovere l’economia circolare e l’uso efficiente delle risorse, a riconoscere la protezione della biodiversità e il risanamento degli ecosistemi come azioni centrali nell’azione climatica. L’Europa, specie sull’ambiente, ci serve perché è quel luogo in cui le migliori pratiche diventano regola per tutti. Lo dobbiamo all’Europa, ad esempio, se abbiamo una legge sulla qualità dell’aria o sulla qualità delle acque. Ora speriamo arrivi anche una direttiva contro il consumo il suolo, almeno anche l’Italia sarà costretta a fare un legge in tal senso. Che protegga il suolo e promuova una nuova edilizia fatta di rigenerazione urbana ed efficienza anziché di nuovo consumo di territorio.
Affrontare i mutamenti climatici significa rispondere anche alle crisi economica e sociale grazie all’innovazione, alla ricerca, a una nuova economia più equa e sostenibile che dia anche più diritti e stabilità al lavoro. Sarà forse anche per questo che, come ha detto prima di me Enrico Letta, per scaldare il cuore dei giovani e rilanciare l’Europa le questioni chiave sono l’ambiente, la tecnologia, il lavoro e i diritti.
Ma per fare tutto questo avremmo bisogno di una politica capace di pensare ai prossimi 30 anni anziché ai prossimi 6 mesi e di difendere i nostri interessi e il nostro futuro in Europa. Invece purtroppo il governo Conte ci ha posto nel gruppo dei paesi europei più retrogradi sul clima.
Sono convinta che sia necessario un #greennewdeal per l’Italia e anche per l’Europa. Oltre ad essere necessario può aiutarci a rilanciare l’identità europea. A dare finalmente, dopo la moneta e il mercato unico, anche un’anima all’Europa.
Il mio intervento al Convegno ‘Sovranità e diritti nel processo di integrazione europea’ organizzato da Fisac Cgil Nazionale
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