LA MIA INTERVISTA A RADIO RADICALE SUL GREEN DEAL

Mi aspetto molto da questa manovra perché il presidente del consiglio Conte nel suo discorso programmatico ha messo il Green new deal al centro della nuova maggioranza e della annunciata discontinuità rispetto al passato. Ora quindi mi aspetto che nella Legge di Bilancio ci siano risorse a disposizione delle politiche ambientali, che fino adesso in questo Paese si è preteso di fare a invarianza finanziaria. Ecco dovremmo finalmente vedere investimenti importanti su fronti strategici quali, ad esempio, la promozione delle rinnovabili. Parlo in particolare della generazione diffusa di rinnovabili e delle comunità energetiche. Sarebbe importante avviare una rimodulazione  sull’ Iva evitando aumenti, ma pensando anche ad una fiscalità ambientale che premi prodotti e servizi con basso impatto ambientale. Sono da affrontare anche i sussidi ambientalmente dannosi, parliamo di 19 miliardi di euro che gradualmente bisogna iniziare ad aggredire.

E visto che il tema dello sviluppo sostenibile è trasversale, se vogliamo una manovra green e che favorisca l’economia circolare bisogna coinvolgere nella stesura delle misure da mettere in campo non solo il Mef o il ministero dell’Ambiente, ma tutti i ministeri e in particolare penso al Mise, al Mit, al ministero della Salute a quello dell’Istruzione. Una Legge di Bilancio pensata in questa chiave sarebbe la discontinuità di cui ha bisogno il Paese.

Dobbiamo passare finalmente dagli slogan ai fatti concreti, scegliere di promuovere quell’economia efficiente e pulita che rappresenta un asse portante del futuro, mettere in campo un modello di sviluppo sostenibile e un’idea di Paese prospero e competitivo, ma al tempo stesso attento alla sostenibilità sociale ed ambientale. Perché l’opzione ‘business as usual’ non esiste come non esiste un Pianeta B.

E visto che il nostro Paese ha grandissime potenzialità, che tantissime imprese nel vuoto normativo hanno già scelto la via della sostenibilità – non per ideologia ma perché conviene di più – per accelerare la conversione ecologica della nostra economia basterebbe investire con maggiore convinzione sui nostri talenti. Siamo il Paese che ha inventato la bioplastica, ma anche quello che produce il 70% della plastica usa e getta che sarà messa al bando in Europa e che sino ad oggi non si è preoccupato di accompagnare il settore verso la sostenibilità. Come il mater-bi sono tante le innovazioni italiane che sul fronte ambientale potrebbero fare la differenza. Bisogna solo crederci e investire in questa direzione. Ad esempio legando gli investimenti e le agevolazioni per l’industria all’innovazione green.

L’intervista che mi ha fatto Valeria Manieri  per Radio Radicale sul green deal in versione integrale si può ascoltare qui.

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Rossella Muroni

Ecologista, progressista e femminista, esperta di sostenibilità ambientale e Presidente di Nuove Ri-Generazioni. Fino a ieri presidente nazionale di Legambiente e vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

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