Sarebbe stato auspicabile raggiungere una mozione unitaria sul tema del mutamento climatico, ma c’è un motivo ben preciso per cui non si è riusciti ad arrivare a un testo condiviso. Per occuparci del mutamento climatico avremmo bisogno di un piano per il Paese che traguardi almeno i prossimi venti-trent’anni. Avremmo bisogno di scelte radicali e di visione. Invece questo governo di decreto in decreto, di sondaggio in sondaggio pensa alla prossima settimana, o al massimo alla scadenza elettorale delle prossime europee e si muove solo nell’ambito dei punti elencati nel contratto.
Occuparsi della questione climatica significa anche occuparsi di ricerca, di innovazione, di lavoro e di economia. Dalla conversione ecologica e all’adozione di un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente possiamo creare una nuova economia e nuovi posti di lavoro green e sostenibili. Ma certo la transizione ha bisogno di adeguate politiche industriali, non solo parole.
Per affrontare la crisi climatica abbiamo bisogno di coraggio e radicalità. Abbiamo appena 11 anni per scongiurare il collasso climatico. E non c’è un pianeta B. Anche per questo trovo molto grave che quando la scorsa settimana l’Europa ha votato sulla decarbonizzazione al 2050, il nostro Paese sia rimasto muto lasciando che l’asse Germania-Paesi dell’est bloccasse la decisione.
Oggi poi l’esecutivo boccia un passaggio della mozione della collega Braga di cui sono cofirmataria sulla gestione dei rifiuti. Come se l’economia circolare non fosse una parte fondamentale dello sviluppo sostenibile che ci serve il futuro. E sorprende che il ministero dell’Ambiente a guida M5S dica alla regione Sicilia che nel loro Piano regionale c’è assoluta necessità di localizzare sul territorio dell’isola almeno due o più impianti di incenerimento per la gestione dei rifiuti. Quando fa comodo si continua a guardare al passato. Noi invece abbiamo disperato bisogno di progettare il futuro.
Anziché parlare di “Greta Thunberg” noi che siamo politica dovremmo fare cose concrete per combattere i mutamenti climatici. Innanzitutto con un Piano energia e clima ben più ambizioso e non in continuità con il passato come quello proposto dall’esecutivo. Poi varando finalmente i decreti sulle energie rinnovabili e sull’end of waste, portando in aula la legge per fermare il consumo di suolo, dando al Paese un piano generale della mobilità e della logistica sostenibili.
Nella mozione indichiamo una serie di azioni concrete che il Governo dovrebbe fare, e nel frattempo ne ho enumerate alcune molto pratiche che questo Parlamento potrebbe approvare rapidamente. Chiediamo infine all’esecutivo di dare al principio dello sviluppo sostenibile dignità costituzionale e l’applicazione di una strategia nazionale, con la piena applicazione della Commissione, che accompagni anche la candidatura del nostro Paese ad ospitare la COP 26 al 2020.
Il mio intervento in Aula in dichiarazione di voto sulla mozione Pd – LeU dedicata ai mutamenti climatici. Impegni che la maggioranza non ha accolto, perdendo l’ennesima occasione per fare una cosa utile per il Paese.
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