Oggi la Camera si esprime su una relazione che è il risultato del lavoro della Commissione Bilancio e dei pareri di tutte le altre Commissioni. Un patchwork di difficile comprensione ma soprattutto di dubbia utilità visto che riguarda un Piano di ripresa e resilienza vecchio.
Il Governo sta lavorando per migliorare il Pnrr e noi parlamentari dovremmo aiutare l’esecutivo a scrivere un Piano che ascolti il Paese, che investa in maniera innovativa sui fronti sociale, ambientale e digitale, non chiedere di inserire una collezione di desiderata di parte che non rispettano le linee guida per il Recovery date dall’Ue. Vedi il caso del Ponte sullo Stretto. Non ci sembra che la relazione vada nella direzione auspicata e per questo FacciamoECO si astiene.
L’Italia sconta un forte ritardo nel trasporto pubblico, su ferro e nel trasporto sostenibile urbano e pendolare, fronti strategici su cui giustamente il ministro Giovannini intende concentrarsi. E siamo lieti che i ministri Cingolani e Patuanelli abbiano colto il valore della nostra proposta di inserire nel Pnrr l’istituzione di un servizio civile ambientale per i giovani. Un progetto che parla di lotta al dissesto idrogeologico, partecipazione e nuovo lavoro.
Speriamo che il nuovo Pnrr abbia questo spirito trasformativo e visionario, lo aspettiamo in Aula. Con una certezza: l’Italia del 2030 ha bisogno di una politica all’altezza della sfida, che abbia la voglia e l’ambizione di rappresentare gli interessi di quella Next Generation a cui stiamo sottraendo le risorse economiche.
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