Serve accelerare sul fronte della transizione energetica e quindi della decarbonizzazione dell’economia sia perché la crisi climatica è qui ed ora e fa sentire i suoi effetti sul nostro Paese, sia perché i fondi del programma Next Generation Ue sono vincolati almeno per il 37% agli obiettivi del Green Deal.
In questa conversione ecologia di società ed economia l’Italia può esercitare un ruolo di leadership. Non tutti sanno, ad esempio, che siamo campioni europei nel recupero di materiali, eredità di un paese storicamente povero di materie prime. Ma per valorizzare i nostri talenti dobbiamo conoscerli.
Gli imprenditori hanno un ruolo importante tante innovazioni apprezzate nel mondo, dalla bioedilizia alla biochimica, hanno cognomi italiani. E tanti imprenditori, senza che la politica desse un indirizzo, hanno già scelto con lungimiranza la sostenibilità. Come i 100 importanti esponenti del mondo delle imprese e associazioni d’impresa guidati dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che hanno fatto un appello al governo per chiedere che gli investimenti europei siano più ambiziosi e adeguati alla sfida di una transizione ecologica e climatica. Sono i grandi gruppi che dovrebbero fare di più. Per non essere reticente: non mi convince affatto il piano industriale di Eni ancora troppo legato ai fossili.
Finalmente l’ambiente è diventato un tema ‘mainstream’ ma l’ecologia in politica Parlamento non riesce a sfondare. Per una via italiana all’onda verde la sfida delle prossime amministrative può essere centrale perché bisogna partire dai territori.
Questi ad altri ancora i temi toccati nell’intervista che mi ha fatto Stefano Agnoli per il terzo Online Energy Talk organizzato da Rcs Academy e Corriere della Sera.
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