L'APPELLO DI RICERCATORI E PROFESSORI
Con 800 milioni di persone denutrite, 2 milioni di obesi e l'agroecologia alleata strategica per la riduzione delle emissioni del settore e per la lotta alla crisi climatica, si capisce perché è importante un vertice Onu sui sistemi alimentari.
Peccato che questo vertice, così come il pre- Summit che si terrà a luglio in Italia, si stia caratterizzando in negativo per questioni di metodo e di merito: dalla 'strana' partnership strategica con il World Economic Forum di Davos al tentativo di superare il ruolo della società civile così come previsto dal Civil Society and Indigenous People’s Mechanism (CSM) nell'ambito del Comitato per la sicurezza alimentare mondiale (CFS), fino alla scelta di privilegiare un'agricoltura intensiva e hi-tech, anziché l'approccio agroecologico.
Per questo Ong e associazioni che si impegnano ogni giorno per la sovranità alimentare hanno annunciato che boicotteranno il vertice. Anche l’attuale relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, Michael Fakhri, ha criticato il focus incentrato sutecnologia e mercati. La stessa posizione è espressa da scienziati ricercatori e professori in questo appello. Un dissenso da ascoltare con attenzione perché il diritto al cibo riguarda tutti e siamo ancora in tempo per correggere gli errori fatti sinora nell'impostazione del vertice.
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