Penso sia importante usare la leva fiscale per orientare i consumi e offrire una direzione alla produzione industriale ma la plastic tax, pur corretta nel principio, ha bisogno di alcuni aggiustamenti nel metodo e nella forma.
Sul metodo dovrebbe esserci, anche se i tempi sono ormai ridotti, un confronto con le aziende e tutti gli operatori del settore, anche per capire quale sia il percorso migliore per determinati incentivi dedicati alla riconversione dei macchinari e dei modelli produttivi. Sulla forma credo sia opportuno esentare anche il riciclato, così come si è arrivati a escludere il compostabile.
La tassa non può però essere una ‘tassa lineare’ ma dovrebbe essere costruita secondo una formula modulare che tenga conto della composizione dei prodotti, e quindi dell’uso che se ne fa, oltre che della facilità di riciclo; da un lato bisogna per esempio tener conto del ‘riuso’, dall’altro si deve premiare la semplicità con cui un determinato prodotto può essere differenziato e quindi riciclato. Sarebbe un modo per valorizzare innovazione, eco-design e quindi l’industria, e stili di vita sostenibili.
2 novembre 2019
Aggiungi commento