Credo che a Renata Polverini non difetti né la libertà né l’intuito politico. Brutto, davvero brutto che si dica e scriva che il suo voto di fiducia al Governo sia frutto di un “amore clandestino con un collega del Pd” invece che di una scelta politica, condivisibile o meno. Sono certa che, fosse stata uomo, non si sarebbe né detto né scritto. Chi pensa queste cose non solo conferma uno stereotipo antico e insopportabile ma, evidentemente, non conosce la Polverini.
DI UN UOMO NON SI SAREBBE DETTO 'HA VOTATO PER AMORE'
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